I lavoratori dell’IMA di Calenzano donano il premio di produttività al fondo regionale per il microcredito

La solidarietà vera Made in Tuscany. A Calenzano, provincia di Firenze, dove i 130 lavoratori della IMA hanno deciso di rinunciare al premio di produzione e hanno convinto l’azienda a versare la quota loro destinata al fondo regionale per il Microcredito. Si tratta di 60 mila euro che andranno ad implementare le risorse destinate alla misura varata dalla Regione per sostenere i lavoratori da mesi senza stipendio o ammortizzatori sociali, che si trovano nella necessità di avere risposte concrete di sostegno al reddito per tirare avanti.

I rappresentanti sindacali guidati dal segretario provinciale della Fiom Daniele Calosi, insieme al direttore dell’organizzazione del gruppo IMA spa Massimo Ferioli, hanno annunciato la decisione al presidente Enrico Rossi che li ha ricevuti oggi a Palazzo Strozzi Sacrati. “Una storia bella, una scelta decisamente controcorrente – ha commentato il presidente – che fa onore ai lavoratori e alla loro capacità, pur vivendo in una realtà privilegiata, di essere solidali e attenti alle pesanti ricadute sociali della crisi. Questo gesto è anche un segnale di speranza, che mette in luce una realtà che purtroppo la crisi tende a nascondere. E questa realtà ci dice che in Toscana esistono aziende sane, radicate nel territorio e intenzionate a restarci. Perchè sanno che le competenze e le professionalità acquisite negli anni, sono un patrimonio prezioso che sarebbe sbagliato disperdere e che non si può ricreare ovunque”.

La IMA di Calenzano, come ha spiegato il suo direttore, è parte di un gruppo italiano, la cui sede centrale è a Bologna ma che a Calenzano mantiene una vocazione particolare, quella della produzione di macchine automatiche per il con fezionamento di farmaci e alimenti. Come è nata l’idea? I lavoratori lo spiegano con semplicità al presidente Rossi. “Abbiamo deciso di donare a qualcuno meno fortunato di noi quello che la contrattazione di secondo livello aveva destinato ai dipendenti in caso di aumenti di produttività”. La Rsu ne ha parlato con la Fiom, unico sindacato presente in azienda e poi, con un referendum in fabbrica, la decisione. Ora la Fiom spera che anche i lavoratori di altre imprese che vanno bene seguano l’esempio, dando così una mano alla Regione che, nonostante le crescenti difficoltà nel reperire risorse, è impegnata a fare fronte all’emergenza sociale causata dal perdurare della crisi. Come ha ricordato il presidente Rossi, la misura a favore dei lavoratori, partita il 7 novembre scorso, è stata varata con la collaborazione delle organizzazioni sindacali che hanno messo in piedi sportelli in tutta la regione. Possono usufruirne lavoratori e lavoratrici dipendenti, residenti in Toscana, che da almeno due mesi non ricevono lo stipendio o che sono in attesa di percepire gli ammortizzatori sociali. La Regione, grazie ad un investimento di 5 milioni, per tre anni, assicura la copertura totale degli interessi e delle garanzie sui finanziamenti erogati dalle banche convenzionate. Il finanziamento massimo concedibile per ciascun lavoratore è di 3 mila euro.
I lavoratori interessati troveranno tutte le informazioni all’indirizzo www.regione.toscana.it/toscanasolidale

Fonte: Regione Toscana

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