Prima di raggiungere Venezia per la mostra della fondazione Guggenheim, dal 14/2 al 6/4 a Palazzo Venier dei Leoni, ‘Alchimia’ di Jackson Pollock sarà visibile per due giorni a Firenze, dove, nel laboratorio dell’Opificio delle Pietre Dure, è stato sottoposto ad un delicato intervento di restauro durato oltre un anno.
Proprio nella sede dell’Opificio, alla Fortezza da Basso, il grande dipinto realizzato nel 1947 sarà visitabile, il 7 e l’8/2, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
L’Opificio delle Pietre Dure è un fiore all’occhiello dell’arte del restauro mondiale, un Istituto autonomo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la cui attività operativa e di ricerca si esplica nel campo del restauro delle opere d’arte.
L’Istituto ha origini composite, frutto di una antica e illustre tradizione e di una moderna e articolata attività, già evidenti nella sua insolita denominazione, Nato per volere di Ferdinando I de’ Medici, come manifattura per la lavorazione di arredi in pietre dure, l’Opificio venne trasformando la sua attività lavorativa, negli ultimi decenni del secolo XIX, in attività di restauro, prima dei materiali prodotti durante la sua plurisecolare storia, per poi ampliare la propria competenza verso materiali affini.
In seguito alla grande catastrofe dell’alluvione del Novembre 1966 e alla legge istitutiva del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali del 1975, vennero fusi in unica entità l’antico Opificio mediceo ed il Laboratorio restauri della Soprintendenza, tra l’altro il vero protagonista dei restauri dell’alluvione. A questo nucleo furono annessi i laboratori minori sorti in seguito all’emergenza dell’alluvione.