L’economia toscana riparte: nel 2015 il Pil regionale dovrebbe aumentare di 1,2%. Un risultato migliore di mezzo punto rispetto al dato medio nazionale, previsto dall’Istat allo 0,7%. Una crescita, quella toscana, che segue un anno, il 2014, in cui il Pil era rimasto invariato rispetto al 2013 (mentre il Pil nazionale aveva perso lo 0,4%). Un cambiamento di tendenza che dovrebbe trovare conferma anche nel 2016, anno in cui la crescita del Pil della Toscana dovrebbe attestarsi al +1,0%. Questi segni positivi avrebbero effetti anche sul mercato occupazionale.
RIPARTE L’OCCUPAZIONE
Il 2014, dice Irpet, è stato l’anno in cui l’occupazione in Toscana ha cessato di contrarsi: 520 occupati in più rispetto al 2013. E nel primo trimestre 2015, il saldo positivo tra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro, risulta migliore di 33mila unità rispetto allo stesso periodo del 2014, che aveva fatto segnare un incremento di 30mila nuovi posti sul 2013. Nel 2015, comunque, Irpet e Unioncamere certificano il valore più alto «mai registrato dal 2009».
PERSI 57MILA POSTI
Fra il 2008 e il 2014 la disoccupazione in Toscana è passata dal 5,5% al 10,4%, il livello più alto negli ultimi 35 anni e sono stati persi 57 mila posti: per recuperarli tutti bisognerà attendere il 2031. «Questo – spiega il direttore di Irpet, Stefano Casini Benvenuti – a patto che gli investimenti, ancora in calo del 3% nel 2014, riprendano dal 2015, senza sosta, al ritmo del 2,8% l’anno». Per contrarre da 17 a 8 anni il periodo, Irpet calcola che la Toscana, attragga, ogni anno, 500 milioni di investimenti aggiuntivi rispetto a quelli già preventivati.
CALA IL FATTURATO
La produzione di beni e servizi nel 2014 ha ridotto il fatturato di 1,3% rispetto al 2013: male l’edilizia, -6,5% i servizi, -1,1%. Meglio l’industria (-0,5%). Bene, invece, la farmaceutica reduce da un altro anno di crescita. Al contrario, più pesante la flessione dei settori legno-arredo e minerali non-metalliferi. L’agricoltura chiude il 2014 con un calo di -0,5%. Male anche le imprese artigiane che perdono un ulteriore 4,2% . Cresce l’export del 4,4% sul 2013. In leggera crescita pure i consumi interni, +0,7% grazie anche alla ripresa dei flussi turistici, sia nazionali, +2,5%, che stranieri, +0,1%.
ENTI BLOCCATI DAL PATTO
«Il problema – ammette il presidente della Regione, Enrico Rossi – è lo sblocco delle capacità di investimento delle amministrazioni pubbliche: se ci venisse concessa una deroga al patto di stabilità, come Regione potremo mettere a disposizione della ripresa economica 80 milioni in più ogni anno. A questi dovremo poi aggiungere una rafforzata capacità di attrazione degli investimenti esteri e un più adeguato utilizzo dei fondi europei».
LA COSTA AL PALO
Sulla costa – rileva Irpet – la perdita dei posti di lavoro, fra
2008 e 2014, è doppia in tutte le province costiere, rispetto al resto della Toscana. Per rimediare Rossi dice di voler seguire la strada dei piani straordinari già avviati per Piombino e Livorno: «Si tratta di far fronte a una situazione di arretratezza che richiede uno sforzo straordinario».
Di Gabriele Firmani da Il Tirreno