Il Made in Tuscany agroalimentare esportato nel mondo abbatte un nuovo record. Mai, nella storia, il nostro paniere agroalimentare aveva raggiunto quote come quelle registrate nel 2015 con 2,350 miliardi di euro in valore ed un incremento del 16%, rispetto all’anno prima che era già stato straordinario. Dall’inizio della crisi le esportazioni di cibo e cibo e bevande è addirittura aumentato del 55%. E’ l’analisi di Coldiretti Toscana sulla base dei dati Istat sulle esportazioni relative al 2015.
“Se confrontato con il dato medio regionale di tutti i settori, pari ad un incremento del 3,2%, – commenta Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – la performance del nostro agroalimentare è ancora più impressionante. La crescita della domanda all’estero e dei conseguenti consumi è stata graduale e costante negli anni: rispetto al 2002 esportiamo un miliardo di euro in più di prodotti agroalimentari”. A trainare le esportazioni di olio, vino, pasta, ortaggi e confetture è il mercato europeo con oltre 1,300 miliardi di euro (+8,4%) seguito dal Nord America con 652milioni di euro. Da soli, gli Stati Uniti, assorbono 650 milioni di euro di prodotti. Crollano (-34%), in conseguenza dell’embargo che ormai dura dal 6 agosto 2014, le esportazioni nella Russia che hanno subito un durissimo contraccolpo mentre continuano a volare i flussi verso la Cina(+37%) per un valore di poco inferiore ai 50milioni di euro.
La Toscana si conferma anche primo esportatore nazionale per l’olio con il 26,7% ed un valore pari a circa 688milioni di euro e tra i primi per il vino con 900 milioni di euro e 16% a livello nazionale: “E’ di fondamentale importanza – spiega Antonio De Concilio, Direttore Coldiretti Toscana – continuarne lavorare sulla trasparenza e sull’etichettatura tenendo alto il livello di controlli e applicando pene severe nei confronti di chi froda, sofistica o manipola i prodotti.
La Toscana deve garantire qualità, biodiversità e chiarezza ai consumatori di tutto il mondo. E’ questa la grande sfida che abbiamo davanti”. In termini di prodotti crescono anche l’export della pasta (+11,7%) e degli ortaggi e trasformati (16,2%). A preoccupare Coldiretti, nelle ultime settimane, non c’è solo la Russia. L’introduzione dell’etichetta a semafori adottata nel Regno Unito rischia di colpire il 60% dei prodotti Made in Italy con indicazioni sbagliate e fuorvianti. A forte rischio 185milioni di euro di prodotti agroalimentari toscani tra vino, olio, formaggi, pasta, dolci venduti e consumati oltremanica (fonte Istat).
Fonte: Coldiretti Toscana – Ufficio Stampa