Record storico per il vino toscano: raggiunta quota 588 milioni di euro di export, +10,5% rispetto al 2014 che aveva fatto registrare un fatturato di 532 milioni. Sono le stime di Confagricoltura Toscana alla luce del rapporto di Wine Monitor di Nomisma sull’export del vino italiano.
“Si tratta di dati positivi – spiega Francesco Colpizzi, Presidente della Sezione Economica Vitivinicola di Confagricoltura Toscana – che confermano la nostra regione fra le realtà più attive del panorama internazionale. La Toscana infatti rappresenta il 2% di tutto l’export mondiale. Il prezzo medio a litro del vino Toscano è aumentato da 4,7 a 4,9 euro. Questo significa che le nostre aziende hanno saputo ben interpretare la congiuntura economica favorevole dovuta alla svalutazione dell’euro rispetto al dollaro e alla sterlina inglese che ha permesso di essere più competitivi. Inoltre – continua Colpizzi – c’è da sottolineare un aumento interessante per quanto riguarda il mercato in estremo oriente dove le nostre imprese vitivinicole continuano ad investire mentre permane qualche difficoltà nella ripresa del mercato in Russia. Nel complesso possiamo comunque affermare che le nostre aziende hanno saputo recuperare competitività grazie al mantenimento di ottimi livelli qualitativi del prodotto e un azione costante di marketing commerciale in grado di presidiare mercati consolidati a cui si accompagna l’azione fatta in maniera capillare dei nostri consorzi su mercati emergenti che hanno permesso di conseguire questo dato.
Dobbiamo però ricordare – conclude Colpizzi – che i problemi legati alla viticoltura toscana permangono così come permane la sofferenza di molte nostre aziende in particolare per ciò che riguarda la necessità di compiere investimenti nel processo produttivo per poter proporre vini sempre più tipici e originali. Serve quindi ristrutturare gli impianti dei nostri vigneti e le cantine potendo fare affidamento su risorse in parte pubbliche e in parte private che ci permettono di continuare a fare promozione sia su mercati internazionali sia sul mercato interno”.