Made in: primo sì da Europarlamento

La commissione mercato interno dell’Europarlamento ha dato il suo via libera chiave al pacchetto legislativo Tajani-Borg per la sicurezza dei prodotti, incluso l’articolo 7 che prevede l’indicazione d’origine, il ‘made in’. Ora dovrà votare la plenaria dell’Aula per poi cominciare i negoziati con il Consiglio Ue.

”Oggi, dopo più di cinque anni, si ritorna a votare a favore del marchio di origine”, ha dichiarato l’eurodeputata Cristiana Muscardini, vicepresidente della commissione Commercio.

La relazione dell’eurodeputata danese Christel Schaldemose, che non modificava il testo presentato dalla Commissione Ue sulla parte relativa al ‘made in’, è stata approvata a larga maggioranza con 27 voti a favore, 7 contrari e 5 astensioni. Tra questi ultimi, a quanto si apprende, alcuni popolari tedeschi. Respinti anche i tentativi di far passare emendamenti che annacquavano o eliminavano l’obbligo dell’indicazione di origine. Sono così stati portati ‘a bordo’ diversi eurodeputati tedeschi, in particolare i socialisti, puntando sull’importanza della sicurezza dei prodotti per i cittadini europei.

Si avrebbe altrimenti la paradossale situazione in cui i cittadini dei paesi terzi come gli Usa hanno più informazioni sull’origine dei prodotti Ue (obbligo del ‘made in’) che gli stessi europei. L’ok della commissione europarlamentare titolare della proposta legislativa presentata lo scorso febbraio dai commissari Ue Antonio Tajani e Tonio Borg arriva dopo i pareri favorevoli già espressi dalle commissioni giuridica, commercio internazionale e industria.

”Ringrazio per il buon lavoro di squadra fatto finora”, ha detto soddisfatta Schaldemose, sottolineando l’importanza della ”ampia maggioranza” ricevuta a favore ”per iniziare il negoziato” con il Consiglio e la Commissione per arrivare all’ok definitivo delle norme a tutela della sicurezza dei prodotti. ”Ha finalmente prevalso il diritto dei consumatori e del manifatturiero europeo e non gli interessi di parte”, ha sottolineato anche Muscardini, e ”si riaprono i negoziati con il Consiglio che deve ora assumersi le sue responsabilità. Questo è un grande successo che dimostra come il lavoro di squadra porti risultati concreti”. Ancora martedì una delegazione del Senato italiano, guidata da Valeria Fedeli (Pd), era stata in missione all’Europarlamento per superare le resistenze della Germania e dei paesi del Nord, tradizionalmente contrarie alla legislazione sul ‘made in’.

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