La mostra svela Marilyn, il suo guardaroba privato e di scena, gli abiti che hanno esaltato il suo corpo dalla perfetta taglia 40 e le scarpe che dal 1954 fino alla morte ha sempre comprato personalmente nel negozio newyorchese di Ferragamo sulla Park Avenue.
Praga, 29 maggio 2013 – Arte, moda, società. Foto, video, lettere, opere eccelse come la “Leda col Cigno” della scuola di Leonardo da Vinci prestata dagli Uffizi di Firenze o come la “Madalena Penitente” di Francesco Furini dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, in un confronto tra la bellezza antica e quella eterna di Marilyn Monroe, arrivata a Praga con tutta la suggestione del suo mito grazie al Museo Salvatore Ferragamo che ha portato qui su invito della Presidenza della Repubblica Ceca e del ministero della cultura l’esposizione “Marilyn” che nei mesi scorsi ha portato a Palazzo Feroni Spini oltre 50.000 visitatori. Ora si bisserà senz’altro questo successo qui al Castello dell’Imperatore, nello spazio splendido delle scuderie cinquecentesche dove l’esposizione resterà aperta fino al 20 settembre prossimo.
E ieri taglio del nastro col la first lady ceca Ivana Zemanova accolta da Ferruccio Ferragamo, Presidente di Salvatore Ferragamo Spa e da Giovanna Gentile Ferragamo, vicepresidente della maison del lusso. Dopo l’inaugurazione la famiglia fiorentina è stata ospite di una cena di gala offerta dal Presidente della Repubblica Ceca Milos Zeman alla quale ha partecipato anche l’onorevole Dario Nardella con la signora arrivati apposta dall’Italia. Insomma, molti onori per la moda italiana e per il suo fare cultura nel senso più alto e nobile, come in questo caso per la mostra di Marilyn curata dal Museo Salvatore Ferragamo e proprio dalla sua direttrice Stefania Ricci con il critico d’arte Sergio Risaliti.
“Sono onorato di essere qui e di contribuire a far conoscere anche a Praga il lavoro di mio padre Salvatore e la sua storia di creativo e di imprenditore di successo”, dice Ferruccio Ferragamo “e sono molto grato alla sovrintendente Cristina Acidini per averci concesso di esporre un’opera tanto importante e ricca di significati come la Leda e il Cigno degli Uffizi. Del resto il legame tra Firenze e Praga è antico perché risale ai Medici”.
Ed eccola la mostra allestita dagli architetti Fabio Leoncini e Silvia Cilembrini nelle immense scuderie del Castello e poi il cocktail coi vasi e i decori fatti arrivare apposta da Firenze e le rose rosse, il fiore preferito della Monroe, con gli allestimenti di Tuscany Flowers, per incantare i tanti ospiti e celebrities presenti.
Prima tappa internazionale della mostra del Museo Ferragamo, dunque, al Museo Jizdarna Prazskeho Hradu di Praga con le testimonianze vive di quanto la diva sia ancora presente nell’immaginario collettivo con le foto magnifiche di Cecil Beaton o coi ritratti Pop di Andy Worhol: per l’occasione è arrivata anche la “Monnalisa” di Wharol che è in mostra insieme all’Ermafrodito di Giovan Battista Susini dal Museo del Bargello di Firenze o alla Venere Blu di Yves Klein che si confronta e dialoga con la Ninfa dormiente di Antonio Canova o con il ritratto della diva di Silvano Campeggi.
Su tutto lei, Marilyn, e il suo guardaroba privato e di scena, gli abiti che hanno esaltato il suo corpo dalla perfetta taglia 40 e le scarpe che dal 1954 fino alla morte ha sempre comprato personalmente nel negozio newyorchese di Ferragamo sulla Park Avenue o ordinato alla maison sempre in un unico modello. La decolletè classica tacco 11 centrimetri che le ha regalato quella magnifica andatura ancheggiante e sexy in tanti film, scarpa del sogno in produzione ancora oggi e vendutissima, che la diva preferiva in colori tenui dal bianco al beige. E poi gli abiti di scena, quelli sinuosi di raso fuxia, le stole di volpe bianca, i deliziosi pagliaccetti tutti piume, i lunghi da sera tutti d’oro e quel vestito fatale di organza rosa carne tempestato di cristalli indossato nel maggio del 1962 per quel fatale Happy Birthday Mr President che metteva quasi a nudo tutta la seduzione della diva.
“La mostra ha richiesto tre anni di lavoro – racconta Stefania Ricci, direttrice del Museo Salvatore Ferragamo – e il nostro scopo resta quello di esaltare la storia del fondatore, In questo caso attraverso una cliente celeberrima che Salvatore Ferragamo non ha mai conosciuto ma che gli è stata fedelissima per anni e anni. Marilyn è l’avatar del sogno americano, una grandissima attrice e una donna sempre sorprendente, colta al punto di tenere in camera una foto di Eleonora Dusa che era il suo mito insieme a una ricca biblioteca e di adorare un romanzo come Madame Bovary”. La Monroe è stata anche la donna più fotografata del mondo. “Praga è la città ideale per le connessioni tra la bellezza antica e quella moderna – spiega Sergio Risaliti – e Marilyn rappresenta il mito stesso della bellezza, una donna dalla personalità complessa, vitale e malinconica al tempo stesso. Ha insegnato la democrazia della bellezza, come John Kennedy la bellezza della democrazia”.
Eva Desiderio / La Nazione