Amaranto e quinoa: sono i grani delle Ande e sono stati per secoli il cibo delle popolazioni di quei territori che li consideravano il “cibo degli dei”. Oggi questi grani (sono degli “pseudocereali”) sono sempre più richiesti sui mercati, viste le loro importanti qualità nutrizionali e per la possibilità di essere utilizzati come alimenti per chi soffre di alcune patologie, come i celiaci.
Per questo, e per testare la possibilità di coltivazione di questi semi in Toscana, all’azienda agricola regionale di Cesa (Arezzo) sono state realizzate prove di coltivazione sia di amaranto che di quinoa che hanno dato buoni risultati.
Oggi, 3 luglio, verrà effettuato un incontro tecnico al quale seguirà una visita guidata in campo per vedere da vicino i risultati di queste prove. La giornata, intitolata “Superfood in Tuscany – i grani delle Ande si possono coltivare in Toscana”, è realizzata in collaborazione da “Terre regionali toscane” (l’ente regionale del quale fa parte l’azienda di Cesa), l’Ente cassa di Risparmio di Firenze e il Dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente dell’Università di Firenze. L’incontro avrà inizio intorno alle 9,45 per concludersi intorno alle 12. Saranno presenti il direttore delle gestioni agricole di “Terre Regionali Toscane” Marco Locatelli, e Paolo Casini e Felice la Rocca, dell’Università di Firenze, che illustreranno le possibilità e prospettive di coltivazione di amaranto e quinoa in Toscana.
Fonte: ANSA
Foto: Marco Bianchi da Bello&Buono