Signore delle camelie, per tradizione familiare e vocazione personale tanto da aver vinto, da tempo, la sua “scommessa botanica”: coltivare il tè in Italia.
I prodotti a denominazione di origine esaltano la specificità dei luoghi, la salvaguardia delle produzioni locali, il riconoscimento alla conoscenza sviluppata dalle popolazioni locali.
Crollo delle mode esotiche ed esterofile in cucina, torna il territorio, con prodotti e piatti tipici locali. Secondo la Cia, infatti per le feste gli italiani si riappropriano dei menu tradizionali prevedendo di spendere oltre 3 miliardi per cibo e bevande.
Sarà un Natale all’insegna del vero Made in Italy quello che si apprestano a vedere gli americani, grazie alla massiccia campagna comunicativa messa in atto dal Governo Italiano sui principali media statunitenzi.
E’ quasi raddoppiato, dall’inizio della crisi, il valore di esportazioni di Made in Tuscany nel mondo.
Fino al 19 luglio gli eventi caratterizzati dai dati positivi sulle esportazioni agroalimentari della Toscana, che raggiungono la doppia cifra.
Sono pronti a partire i nuovi Progetti integrati di filiera (Pif) della Regione Toscana, con una dotazione di 90 milioni di euro: il primo bando sarà pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione del prossimo 3 giugno. Le filiere interessate sono quasi tutte quelle dei settori agricolo, agroalimentare e forestale. E’ possibile presentare progetti su più…
Tra il 2008 e il 2014 l’export toscano di alimentare e bevande ha visto un aumento complessivo di 511 milioni di euro: in tempo di crisi, il settore agroalimentare mantiene un ruolo centrale nell’economia regionale.
La Toscana regina d’autunno. Sono ben 6 su 24, i prodotti legati all’autunno, tra Dop e Igp, riconosciuti dall’Unione Europea. La Castagna del Monte Amiata, il Marrone del Mugello, il Marrone di Caprese Michelangelo nell’aretino, la Farina di Castagne della Lunigiana, la Farina della Garfagnana e il Neccio della Garfagnana sono questi i magnifici frutti…
Notizie positive anche dal Nord America con Stati Uniti, +12% che ci conferma uno degli sbocchi principali delle nostre produzioni con il 21% delle quote di export, e Canada, + 17%, mentre frenano le esportazioni in Francia, – 2%. Tiene l’export nella vecchia Europa con + 2,8%, pari a 13 milioni di euro in più…